Gita in Sicilia / 21-25 aprile 2023
Gita in Sicilia / 21-25 aprile 2023
Cari amici, la gita in Sicilia è stata un’esperienza meravigliosa (oggi si dice mozzafiato), e non ci sono parole per ringraziare chi l’ha organizzata (quindi il nostro Presidente, nominato sul campo Picciotto Tonino) e soprattutto Chi della Sicilia ci ha donato una serata di pura poesia, e mi riferisco al nostro caro socio Lorenzo Piccione, che ci ha aperto le porte di casa sua, portandoci nella magica atmosfera della tenuta di Piano Grillo, dove ci ha stupiti e commossi per la bellezza del paesaggio, per l’eleganza dell’antica dimora, per la cena superlativa che ci ha generosamente offerto.
A quelli che non sono venuti perché “conoscevano già i posti” dico solo che non sapranno mai cosa si sono persi: noi abbiamo visto posti meravigliosi… soprattutto i posti a tavola.
Un ringraziamento al nostro Claudio Crespi, che in tanti momenti ha integrato la “guida” che ci accompagnava (una guida più che altro… spirituale), con la sua ben nota competenza in campo artistico, architettonico e storico.
Da parte mia, a fronte di tanta poesia ricevuta non ho potuto che umilmente rispondere in poesia, traducendo in endecasillabi le emozioni del viaggio.
Al seguito del nostro Presidente
In Easy Jet salpammo da Malpensa
Pioveva come mai da molti mesi
Ma già noi s’agognava ricca mensa
Financo i Cobas sul piede di guerra
Fermare non poter il volo ardito
Salvo lieve ritardo sull’arrivo
Che altro non fomentò che l’appetito
Così Fontanarossa raggiungemmo
Una bella scossa cinque del Mercalli
Fu l’ “Etnica” accoglienza riservata
A chi in siculo suolo posò i calli
Ivi la nostra guida ci attendeva
Massimo sol di nome ma ridotto
E forte d’una innata confidenza
Il nostro duce nominò “Picciotto”
Il viaggio continuò sulla corriera
Sentii parlare allora di “light lunch”
Triste presagio m’assalì di colpo
E un brivido percorse la mia panc…
Ma fu divina poi pasta alla Norma
Con la ricotta a ridonarmi pace
E a chiudere, sublime, un cannolone
Che gender fluid mi fè più che vorace
Catania, cattedrale, un breve giro
Sant’Agata proteggi questa truppa
Che dalla Lombardia, ahimè un sospiro,
Qui giunse stufa di solita zuppa
Tramonto ai faraglioni di Aci Trezza
Qui tutto sa di Verga e Malavoglia
Ma viene su dal mare dolce brezza
Che furba verso il cibo ci convoglia
Il sabato partenza per Ragusa
Fra campi verdi e fiori profumati
Ivi ci accolse il Nobile Lorenzo
Che manco a dirlo ci trovò… affamati
Divina parmigiana alla ricotta
E maialino tenero e succoso
Ci accolsero nel feudo ragusano
Dove il fegato non ebbe riposo
Ragusa Ibla con giro sul trenino
Stupenda cattedrale color miele
Messa di sbieco ad esaltarne i tratti
Come la Lilly Gruber nella tele
Poi Circolo dei Nobili sempre a Ibla
Ed anche qui il poeta a stento abla
Tanto che l’atmosfera era fatata
La sera poi …mi mancan le parole
Per dir la nobiltà di ulivi e viti
In quel di Piano Grillo, un paradiso,
Ove il nostro Lorenzo ci ha stupiti
Salumi sopraffini e fatti in casa
E un maialino nero mozzafiato
Insalata d’arance e vino buono
Che non ce n’è l’uguale nel Creato
E poi formaggi e il dolce una delizia
E gioia d’esser quivi tutti insieme
A celebrar virtute ed amicizia
Che del Rotary son fecondo seme
Domenica la festa di San Giorgio
A Modica la messa in cattedrale
Poi da Don Puglisi il cioccolato
Che al mondo pure lui non ha l’eguale
Poi pranzo luculliano in sito antico
Dove i “Cenacolari” ci hanno accolto
Con le ricette della tradizione
E l’estasi ce la leggevi in volto
Qualcun distratto reclamava gli inni
Ma altri rispondean con “futtatinni”
Per tutto il tempo nel siculo suolo
Ci ha resi allegri e forti il cerasuolo
La sera dichiarati noi satolli
Venimmo tuttavia a nuovo desco
E qui s’eterna il nobile Antonelli
A desinar con stinco gigantesco
Il lunedì per Siracusa Ortigia
All’Aretusa magica atmosfera
Il pranzo al ristorante “Clandestino”
Pesce di qualità, cucina vera
Il pomeriggio a Noto nel barocco
Ma nel Caffè Sicilia prima tappa
Miglior pasticceria della Trinacria
Poi qualche arancino … e ancora pappa
Cena al ristoro Vicolo di Noto
Dove il buon vino sciolse ultimi freni
E qui si sono aggiunti ai nostri cori
Americani che eran pria sereni
Ultimo giorno alla Donna Fugata
Castello di campagna, gran dimora
Qui dove tutto invero è una … fugata
Misteri ancora avvolgon la Signora
Fugata perché fugge o fu affogata?
Invero furon solo cose brutte
Ci aspetta Montalbano a Punta Secca
Ma lui di questo giallo “si ni futte”
Piuttosto mi rodeva un dubbio atroce
Sulla pasta incasciata di Adelina
Del nostro tour ch’è giunto ormai alla foce
Non ho ancora assaggiato la divina
Ma quando tutto ormai parea deciso
Ecco che il ristorante in riva al mare
Mi porse di tal piatto lauta dose
Che son tutt’ora grato a rimembrare
Oh quanto a dir qual’era è cosa lieta
Esto timballo col quale mi consolo
Pietanza ricca e leggera come seta
Chi mi ni futte del colesterolo!
10 maggio 2023 ————————————————————————————————————- Giovanni Galli